Sembra essere diventata una vera e propria tendenza: parlare di welfare, fare welfare, il welfare aziendale. Il termine “Welfare” dovrebbe indicare una serie di misure e applicazioni pratiche che privilegino il benessere della componente umana nella società civile.
Bello a dirsi, difficile a farsi… Lo scenario attuale vede le aziende impegnate soprattutto nell’azione di capire cosa sia il welfare e come possa essere una leva nel migliorare le condizioni lavorative dei propri dipendenti e di conseguenza la loro produttività.
L’equazione infatti è semplice: dipendente felice = dipendente più produttivo.
Chi non conosce Google?
Ebbene: chi lavora in Google (non solo nella sede di Cupertino ma anche in quella tutta italiana) sa che il posto di lavoro è fornito di bevande e cibi gratis tutto il giorno, che c’è una mensa aziendale a disposizione e che può prendersi una pausa quando vuole e magari giocare a biliardino o prendere una delle bici che l’azienda mette a disposizione per farsi un giro. Non importa come usi la tua giornata e le pause che ti predi, l’importante sono i risultati che il tuo lavoro produce.
Sembra quasi un sogno vero? Se non fosse che Google esiste davvero.
E vi diremo di più: Google ha preso ispirazione da un’azienda italiana!
Sappiamo che vi sembra incredibile ma è vero: qualcuno ricorda Olivetti? Negli anni ‘40 Adriano Olivetti intuì che il benessere dei propri dipendenti coincideva con il benessere della propria azienda e costruì case per i dipendenti, asili, mense e aree ludico-culturali. La Olivetti divenne un vero colosso e passò alla storia come una delle aziende più innovative del mondo.
Seppur con questo caso pregresso, in Italia la questione benessere sociale è ad oggi ad uno stadio di approfondimento. A rendere tutto complicato, nello stivale, sono le leggi che regolamentano gli sgravi fiscali che non sono sufficienti a chiarire in modo inequivocabile cosa rientri nei servizi welfare e cosa no.
Ad esempio: possiamo fra rientrare nei servizi welfare per i dipendenti l’abbonamento a Sky?
E la palestra?
Una vacanza o un soggiorno in una SPA sono Welfare?
Nelle prossime settimane, noi di Welfie pubblicheremo una serie di articoli che possano aprire il tema del Welfare e fugare alcuni dubbi in merito. Una mano ce la darà Alessandro Ciglieri, consulente al Welfare di COOSS Cooperativa Sociale che da quest’anno si è ufficialmente impegnata nell’affrontare e diffondere il tema del Welfare con le aziende marchigiane. Speriamo di diradare un po’ di nebbia!
Siamo sicuri che questo argomento troverà un certo accoglimento da parte del pubblico delle aziende, dei consulenti del lavoro e anche dei dipendenti che non vedono l’ora di capirci un pochino di più. Vi anticipiamo per altro che in tema di Welfare sono state approvate una serie di misure che puntano a mettere proprio le aziende che fanno welfare nella posizione di ottenere interessantissimi sgravi fiscali e il dipendente nella posizione di essere sgravato da tutta una serie di spese che lo torchiano per benino a fine mese.
Nel prossimo articolo affronteremo il tema “sgravi per le aziende”, ma intanto, se volete cominciare seriamente a saperne di più sul Welfare vi consigliamo la lettura del Quaderno SAF n. 68.
Trovate il link per scaricarlo proprio qui.